ESPERIENZE DA FARE E COSE DA SAPERE DI PALERMO

 

L’esperienza dei 5 sensi: i mercati : L’esperienza più emozionante che solo Palermo vi può regalare è perdersi tra i vicoli dei mercati storici: Il mercato del Capo all’interno del Seralcadio, il mercato di Ballarò all’interno dell’Albergheria e quello della Vucciria all’interno della Loggia. La vista con i colori del cibo venduto al mercato; l’olfatto con gli odori della frutta, della carne, del pesce e sopratutto delle spezie; l’udito grazie al suono delle “abbanniate” dei mercanti (cioè le grida dei venditori ambulanti che ricorda i suk arabi) e infine il tatto perché al mercato è vietato non toccare.

Degustare la frutta di martorana: In qualunque pasticceria della città potrete degustare la frutta di Martorana, la cui storia è legata all’ex convento della chiesa della Martorana. Secondo una nota tradizione, le monache della Martorana per abbellire il giardino del convento per la visita di un re, crearono dei frutti di marzapane per sostituire quelli veri che erano stati raccolti.

U Festinu: “Viva Palermo e Santa Rosalia” lo sentirete urlare al sindaco mentre poggia una mazzo di rose sul carro della Santuzza la notte del 14 luglio: “U fistino”. Centinai tra palermitani, fedeli e turisti si affollano di notte lungo la via Vittorio Emanuele per veder il carro trionfale di Santa Rosalia. A metà percorso, ai 4 canti il sindaco sale sul carro per render omaggio alla Santa. Non perdete questo evento, un tripudio di colori e di cibo di strada che si conclude con i fuochi d’artificio alla Marina.

Le Abbanniate, mistero e street art nei vicoli di Ballarò: cosa celano i vicoli del mercato di Ballarò ? Il suono delle abbanniate cioè le grida in siciliano con cui i venditori raccontano la loro merce per invitare i clienti a comprare, come in suk arabo. E come in suk sentirete l’odore di spezie d’oriente. Ed ancora il mistero che avvolge il vicolo Cagliostro. Qui era la casa del famoso Conte Cagliostro, misterioso personaggio palermitano conosciuto in tutto il mondo.

I colori di Ballarò: Da non perdere i colori della street art, con il murales “Si vucia, s’abbannia , Ballarò e magia” che troverete non lontano dalla chiesa barocca di Casa Professa, una delle più belle chiese del barocco palermitano. Entrando in questa chiesa resterete ammaliati dai marmi mischi e tramischi locali che creano un gioco di colori e disegni.

Il fiume che non si vede: da via Maqueda imboccate via Ponticello, arriverete nell’omonima piazza dove troverete una piacevole sorpresa, un scritta: “qui vi fu l’antico fiume Kemonia”. Ancora oggi, il fiume Kemonia scorre sottoterrao, interrato nei secoli poiché era il fiume del maltempo così come svela il significato della sua parola. In basso una iscrizione in tre lingue : arabo, ebraico e italiano. Questa via è parte dell’antico quartiere ebraico di Palermo. Nel capoluogo siciliano non vi fu mai il ghetto ma il quartiere ebraico che venne dismesso quando nel 1492 l’editto di Spagna invita gli ebrei a cambiare religione o abbandonare la Sicilia.
Gustare una spremuta d’arancia o d’acqua e zammù in piazza Beati Paoli: Scendendo lungo la via Sant’Agata alla Guilla (qui scorre sotterraneo il secondo fiume di Palermo, il Papireto) si giunge a Piazza Beati Poli . Subito colpisce l’antico chioschetto di Giuseppe Di Pasquale detto Pidduzzo, che era uno degli acquaioli di Palermo . L’acquaiolo era in origine un ambulante che girava in città e vendeva acqua e zammù cioè l’anice che dissetava. Poi nacquero i chioschetti che ancora oggi vendono acqua e zammù ma anche spremute d’arancia e granite.

Ammirare la meridiana in cattedrale: entrate a mezzogiorno (solare) guardate per terra la linea di ottone lungo 21 metri con i segni dello zodiaco e vedrete un punto luce entrante da un buco in alto una cupoletta che indica il segno dello zodiaco del mese .

I misteri del Capo: Perdersi tra i vicoli del quartiere e del mercato sulle tracce della misteriosa setta dei Beati Paoli. La cui storia ambientata nel ‘700, racconta di una setta segreta di incappucciati, le cui vicende si snodano nei sotterranei di Palermo. Aiutavano i poveri che subivano ingiustizie e punivano i potenti nella famosa grotta dei Beati Paoli, sotto la chiesa di Santa Maria di Gesù. Sono mai esistiti ? Resta un mistero ma la loro storia ha ispirato il bestseller di Luigi Natoli il romanzo “Ibeati Paoli”.

Andare  alla scoperta di una piazza misteriosa: Piazza Marina, il cui nome è legato alla presenza del mare in secoli molto lontani, al suo interno custodisce il giardino Garibaldi, con il famoso gigantesco ficus Macrophylla. Uno dei più grandi alberi d’Europa, alto oltre trenta metri e con una circonferenza che supera i venti metri e con radici aeree. Curiosando intorno alla piazza, ecco l’ex vicolo teste tagliate (oggi vicolo di Palagonia) poiché da qui si vedevano le teste appese di morti giustiziati dall’ Inquiszione che aveva sede al Palazzo Chiaramonte detto Steri.

Fare una passeggiata dentro la chiesa senza tetto: a Palermo potete ammirare un luogo magico e unico. La chiesa di Santa Maria dello Spasimo, il cui fascino è dato dalla non presenza del tetto . La storia ci porta lontano fino a Madrid, dove oggi al Museo del Prado è esposto il quadro che diede nome alla chiesa “Lo Spasimo di Sicilia” di Raffaello Sanzio.

Sulle tracce del  Caravaggio trafugato: La celebre “Natività con santi Lorenzo e Francesco” ubicata presso l’oratorio di San Lorenzo ,venne trafugata nel 1969 . Oggi esiste una bellissima copia sull’altare di uno degli oratori decorati dal Serpotta.

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